Sukui-Nage

Piuttosto rara nelle competizioni, viene utilizzata principalmente come contromossa e in difesa personale. 

Nell’esecuzione classica con presa a destra, Tori induce Uke a fare un passo sinistro in avanti, avanza il piede destro all’esterno del piede sinistro di Uke. Tori provoca una reazione di Uke che si sbilancia all’indietro. Sfruttando il suo squilibrio, Tori abbandona la presa, flette le ginocchia e afferra con entrambe le mani Uke all’altezza delle gambe.

Rialzandosi, Tori solleva Uke e lo fa oscillare all’indietro sulla sua anca destra. Uke cade dietro Tori che lascia le prese durante la caduta.

Bibliografia:
Infojudo.com
Tuttojudo.com
Wikipedia

Kata-Guruma

Kata-Guruma è una proiezione di grande ampiezza che consiste nel fare oscillare Uke sulle spalle.

Il maestro Jigoro Kano ideò personalmente Kata-Guruma prendendone spunto da una tecnica antica del jujitsu: Kinu Katsugi che consisteva nel caricare sul dorso Uke e proiettarlo di traverso con un ginocchio a terra. Kano subiva questa tecnica da un allievo più grande e prepotente, per questo ne era rammaricato: il maestro lesse vari trattati, vide tecniche occidentali e asiatiche di lotta ed ideò la tecnica che si conosce ai giorni nostri. Il maestro incontrò di nuovo il suo avversario, ma l’esito fu completamente differente, nonostante Kano fosse molto più gracile.

In Kata-Guruma Tori, attraverso una forte trazione alla manica di Uke, lo obbliga a portare tutto il peso sul suo piede destro, quindi abbassandosi con la spalla sotto la cintura, carica Uke e lo fa oscillare sulle spalle. Nella proiezione, Tori richiama la gamba sinistra al fine di fare spazio per la caduta ad Uke.

La forma classica di Kata-Guruma è proibita dall’attuale regolamento della IJF.

Viene accettata la variazione in cui Tori non afferra Uke sotto la cintura.

Bibliografia:
Infojudo.com
Tuttojudo.com
Wikipedia

Tai-Otoshi

L’esecuzione classica di Tai-Otoshi consiste nel rompere l’equilibrio di Uke verso l’avanti-destro. Mantenendo lo squilibrio di Uke, Tori avanza il piede destro fino a sorpassare il piede destro di Uke.

Tori distribuisce il peso equamente sulle due gambe e, ostacolando Uke, lo proietta verso l’avanti-destro facendolo passare sopra la propria gamba, con un’azione energica delle due braccia.

Bibliografia:
Infojudo.com
Tuttojudo.com
Wikipedia

Seoi-Otoshi

Seoi Otoshi è una variante di Seoi-Nage, dove Tori appoggia uno o due ginocchia al suolo. Il prendere appoggio a terra col ginocchio di Tori, determina il caricamento di Uke sul proprio dorso e la successiva proiezione.

Seoi-Otoshi permette di attaccare con successo avversari anche molto più pesanti.

La presa di Tori è simile a quella di Morote-Seoi-Nage dove il braccio di Uke viene fasciato da entrambe le braccia di Tori.

Bibliografia:
Infojudo.com
Tuttojudo.com
Wikipedia

Seoi-nage

Nel Seoi-nage Tori rompe l’equilibrio di Uke tirandolo in avanti, compie un Tai-Sabaki, e tirandolo a se, carica Uke sul dorso abbassandosi piegando entrambe le ginocchia. 
Tori solleva Uke con entrambe le mani piegando il proprio corpo in avanti; successivamente raddrizza entrambe le ginocchia e lancia Uke davanti a sé. 

Esistono principalmente tre modalità per eseguire il Seoi-nage:  -Morote seoi-nage -Ippon-seoi-nage

Esse si differenziano per l’uso del braccio destro (o sinistro in base all’entrata) che sostiene Uke.

Ne esiste poi una terza meno usata –Eri-seoi-nage, che si distingue dalle altre due per la particolarità del Kumi-Kata, che viene eseguito con le prese manica e bavero dalla stessa parte, oppure con entrambe le mani ai baveri. Questo tipo di seoi nage viene di solito utilizzato da Tori alti con uke bassi.

In Ippon-Seoi-Nage , Uke viene tenuto con una mano e la spalla è bloccata dall’ascella. 

In Morote-Seoi-Nage, Tori usa entrambe le braccia per bloccare Uke (da qui il nome della tecnica “a due mani sulla proiezione della spalla”).

Bibliografia:
Infojudo.com
Tuttojudo.com
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Te-Waza

– tecniche di braccio e mano

Le Te-waza appartengono al gruppo delle Nage-waza e sono eseguite principalmente usando le mani e le braccia per lanciare l’avversario.

É comunque importante una posizione eretta e un forte squilibrio per disturbare l’avversario.
Queste tecniche sono alla portata anche di un avversario più piccolo, che riesce a lanciare un avversario di grandi dimensioni.

Bibliografia:
– Kodokan Judo Institude – Te-waza: http://kodokanjudoinstitute.org/en/waza/list/#a1-2