Kumi Kata

Kumi Kata, sono le prese al judogi che si effettuano per poter eseguire le tecniche di lancio.

Sono indispensabili nel Judo e per quanto siano semplici da eseguire nella parte puramente tecnica e dimostrativa, sono complesse e difficili da fare nello Shiai a causa dell’ostruzione dell’avversario.

Esistono kumi kata fondamentali (manica e bavero) utilizzate generalmente nei Kata, e nel Judo puramente tecnico ed esistono dei kumi kata non fondamentali molto utilizzati nello shiai

Nel Judo-competizione, una buona kumi kata è il primo passo verso un buon judo e verso la conquista di massimi livelli in gara.

Nei primi tempi, rompere le prese del proprio compagno di allenamento era considerato contro lo spirito del judo.

I tempi sono cambiati e pur mantenendo saldamente le proprie origini, Judo è diventato sempre più uno sport da combattimento, moderno e dinamico; la prima cosa che cercano di fare gli atleti in gara, è impostare le proprie prese, cercando di impedire all’avversario di fare altrettanto.

La lotta per le prese richiede mani veloci ed ottimi riflessi, oltre ad una considerevole forza nelle spalle, braccia e mani.
In gara riuscire ad imporre le proprie prese determina quasi sempre la vittoria dell’incontro.

Nel randori per allenare le proprie kumi kata esiste un esercizio specifico: Sotai Renshu, che consiste nell’effettuarle e spostandosi per il tatami cercare di rompere l’equilibrio o la posizione di Uke con le sole prese; occorre dedicare parte dell’allenamento e fare un po di lotta per le kumi kata personali, ma senza togliere troppo tempo alla tecnica ed alle proiezioni.

Agonisticamente parlando si può certamente affermare che ogni tecnica abbia una propria kumi kata, che anche se differisce di poco non è mai uguale ad un’altra.

La presa manica/bavero con avversari simmetrici si chiama Ai-Yotsu.
Con posizione destra, la mano sinistra posizionata alla manica, può prendere vicino al polso, all’altezza del gomito e addirittura all’altezza della spalla.
La manica può essere presa sul davanti, per una trazione diretta o sul retro per una trazione in rotazione e più bloccante a mo di “cavatappi”.
La mano destra che prende il bavero sinistro, può partire dall’altezza del petto od anche da più in basso, fino ad arrivare dietro al collo od anche oltre; può prendere in cintura oppure il judogi sulle spalle o sulla schiena.

Le prese contrapposte, un destro contro un mancino, si chiamano Kenka-Yotsu. Ciò detto, è solo per dare un’idea di quante possibili kumi kata si possano eseguire ma esistono molte varianti ed ogni atleta ha le sue preferite.

Concludendo, si può affermare che se dieci atleti eseguissero la stessa tecnica, certamente userebbero dieci kumi kata diversi.