– grande ruota esterna
O-soto-guruma è la prima tecnica del quinto gruppo (Dai Gokyo) del Go Kyo ed è classificata come un ashi waza, ovvero una tecnica in cui la parte principale usata per la proiezione, è la gamba.
Il nome di questa tecnica è composto:
- O significa “grande”,
- SOTO significa “esterno”,
- GURUMA significa “ruota”.
Molto simile a O-soto-gari, l’opportunità è la medesima, si differenzia per il fatto che la gamba destra di Tori ostacola entrambe le gambe di Uke falciandole, mentre in O-soto-gari Tori falcia solo una gamba.
Ne risulta una proiezione di grande ampiezza in cui è fondamentale una stabile posizione di Tori e un buon squilibrio indietro di Uke.
Se ben eseguita, la caduta di O-soto-guruma è molto violenta e necessita di un Uke che padroneggi perfettamente la caduta.
La sua peculiarità, sta nell’inserire la gamba destra dietro quelle di Uke facendolo ruotare su di essa.
Kuzushi (squilibrio)
Partendo con presa destra e in Migi-shizen-tai (gamba destra avanti), Tori dovrà squilibrare Uke indietro a destra tirando con la propria mano sinistra la manica (Hikite) destra di Uke verso sinistra e leggermente verso il basso, e spingendo indietro col gomito destro quasi appoggiato al torace del compagno.
Tsukuri (adattamento)
Contemporaneamente Tori dovrà posizionare la propria gamba sinistra a fianco del piede destro di Uke.
Successivamente porterà la propria gamba destra dietro le gambe di Uke, falciandole entrambe, obliquamente e facendo ruotare il suo corpo attorno alla coscia destra di Tori.
La gamba destra colpisce le due gambe di Uke con un movimento rotatorio che richiama quello dell’Harai-Goshi, mentre le braccia e le anche ruotano verso sinistra.
Tori potrà anche appoggiare il piede destro a terra con una azione di sbarramento simile al Tai-Otoshi.
Kake (proiezione)
Uke cadrà eseguendo una Hidari-yoko-ukemi.
Questa tecnica è spesso usata come Renraku-Waza (successione di tecniche) dopo Osoto-Gari.
Questa tecnica richiede l’applicazione di un buon squilibrio ed un eccellente bilanciamento del proprio corpo.
Bibliografia: